Ma la gente ha problemi?
La
Miss sta camminando spedita lungo una delle vie della nostra città, quando si
leva improvvisa una voce: “Ma allora le sirene esistono veramente!”
La
ragazza alza gli occhi, trovandosi di fronte un tipo mai visto, sulla trentina
circa.
Scuotendo
la testa, manco gli dà risposta e lo scansa. Visibilmente seccata.
Non
pago del commento in quadrifonia stereo, il bellimbusto continua: “Esci a cena
con me?”
“Ma
se ne vada, per piacere!” esclama la Miss, accelerando il passo.
E
questo a inseguirla, insistendo: “Ma neppure una pizza? Un caffè…?”
Finalmente
molla la presa, lasciandola in pace. Per essere subito rimpiazzato da un
gruppetto di coetanei della fanciulla (e meno male che come fascia d’età
stavolta ci siamo…) che le piantano gli occhi addosso sospirando: “Mamma che
bella…”
La
bella in oggetto rientra a casa con un diavolo per capello (diavoli in ordine,
almeno: stava tornando dal parrucchiere) esclamando: “Io me ne vado in giro con
un sacchetto in testa! Ma ‘sta gente ha problemi? Si può scocciare così una
persona che va per i fatti suoi?!”
La
domanda non è oziosa. Un po’ di contegno, no? Mettersi dei limiti, anche se
passa una bella figliola? Non è mica una preda da acchiappare! E certa gente
poi, che a trent’anni si comporta come ne avesse dodici, ma per favore…
Ha
ragione la Miss a risentirsi.
Così
come fanno bene i suoi fratelli a scocciarsi, quando le ragazze gli piazzano le
mani sul fondoschiena: che se le mandi via sei gay, quindi devi far buon viso a
cattivo gioco. Pure quando il gioco è cattivo sul serio, ovvero ad allungare le
mani è una che viceversa tu non toccheresti nemmeno con un rampino.
Un
po’ di rispetto per gli altri sarebbe opportuno. Anche quando ne si apprezzano
le grazie: non è detto che le avances siano sempre accolte come un complimento.
Ci sono comportamenti che si qualificano come molestie, a chiunque siano
rivolti. Sarebbe il caso di cominciare a dirlo.
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