Tema d'Italiano 2
Ricordate il tema
nel quale il gaglioffo doveva raccontare dei suoi frequenti litigi con i
genitori, e non sapeva da che parte cominciare? Ebbene, con il consenso
dell’insegnante è diventato un racconto fantastico.
Un racconto nel
quale il gaglioffo, in veste di protagonista, si ritrova nella sua vecchia
scuola, dove nonostante tutti i suoi sforzi per migliorare non si schioda dal
tre, in tutte le materie importanti. Preso di mira dai professori, è sottoposto
a ogni genere di pressione, per non definirlo addirittura mobbing: convinti che
sia un lavativo senza speranze, gli insegnanti lo trattano come un vuoto a
perdere.
Quanto ai
genitori, resi ciechi dalla rabbia derivante dai ripetuti colloqui con un corpo
docente monocorde nel suonare il de profundis al loro rampollo, lo sottopongono
a ogni sorta di punizioni, urli, sgridate e a un regime via via di carcere più
duro, sino a rendere la sua vita un inferno. Ai suoi tentativi di spiegazione,
di dimostrazione del suo impegno, oppongono il muro dei suoi ben miseri
risultati, accusandolo di non fare nulla per migliorarsi.
Senza una
prospettiva al mondo, annientato dagli insuccessi, oppresso dalle punizioni, il
ragazzo non vede alcun futuro per sé. Perché continuare a vivere? inizia
a pensare: così, apre il suo diario e scrive: “Caro diario…”
“Mamma mia, che
situazione! Mi sono venuti i brividi, scrivendo ‘sta roba. Appena ho
finito, sono corso a ripassare Francese…”è stato il commento dell'autore del
film dell'orrore di cui sopra. Il quale autore poco tempo dopo ha rimediato un
sette più, in Francese.
Le simulazioni
servono, dunque: eccome, se servono…
Quanto al tema
suddetto, è stato un sei: ben sviluppato, scritto bene, ma… c’è stato qualche
problema di accenti. Il lavoro di rifondazione del ragazzo, portato avanti
tutta l’estate, ha prodotto i suoi frutti: se ora comincerà a leggere le parole
per intero - quando legge... - invece di sorvolare sempre sulle ultime sillabe, forse potremo
sperare nel raggiungimento di un’alfabetizzazione completa.
La strada è sempre
in salita, ma almeno non è più senza uscita!
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