Seduttori distruttivi


Il gaglioffo: “Guardalo! Si struscia sui vetri come una lap dancer!”
“Eh?”
“Ma vedi che prostituto! Con tutta la mercanzia in mostra, pur di trovare qualcuno che lo faccia entrare…”
Corradino, in effetti,  si sta spalmando sulla porta finestra della cucina, in modalità seduzione attiva: le sta tentando tutte, pur di essere ammesso all’interno della casa.
“Ohhhhhhh… Caro il mio gattone! Vieni qui che ti abbraccio!” interviene la Miss, cedevole rispetto ai rituali del felino.
La porta si spalanca, il gatto entra, e la Miss lo afferra, coccolandolo per svariati minuti, esibendosi in dichiarazioni d’amore appassionato che mai le ho sentito pronunciare verso alcuno dei suoi boy-friend.
Ben presto, però, la belva si stanca delle moine della ragazza e si divincola dalle sue spire, per partire al galoppo verso il salotto.
Qui trova Jurassico, che lo accoglie come un figlio ritrovato, acchiappa un’altra sessione di coccole, salavo fuggire anche da qui. Come una schioppettata, sfreccia lungo la traiettoria ingresso-sala-cucina, guadagna le scale, mi dribbla due volte mentre cerco di catturarlo con astuti (?) agguati dietro le porte, si lancia sul letto dell’informatico (il quale s’incazza all’istante: chi lo ha fatto di nuovo entrare?!), balza sulla finestra e finisce la sua folle corsa sulla balaustra del terrazzo. Dopo avermi lanciato un lungo sguardo di sfida, l’ultimo atto: tipo Tosca da Castel Sant’Angelo, si getta a capofitto nel vuoto. Per atterrare sul – solito – telone della tenda della cucina.  
E tutto questo è il meno: dovreste vedere la nostra faccia l’altro ieri, quando, durante la colazione del mattino, dietro le finestre della veranda è comparso un micio, coda a uncino e sguardo ostentatamente indifferente. La cosa non sarebbe degna di nota, se dieci minuti prima lo stesso non fosse stato rinchiuso nel bagno del piano inferiore da Jurassico in persona. L’ira divina è riuscita ad arrampicarsi sulla finesta a compasso, infilarsi in garage, sgattaiolare (è il caso di dirlo) in caldaia, uscire e da qui, con modalità ancora ignote, a guadagnare la terrazza del primo piano. A tutt’oggi, non è ancora chiaro quale sia l’appiglio che gli permette queste violazioni di domicilio: ma sarà il caso di capirlo. Altrimenti, nulla sarà più al sicuro, a Casa per Caso. Quello è un distruttore nato. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Una vita che non posto: 8 marzo

Una famiglia tradizionale (???)

La Karly mi fa piangere!