A volte mi sorprendono
Alla
commemorazione di Loris, il gaglioffo (già suo allievo tennista, molto
affezionato al suo primo maestro) non è voluto mancare. Seduto accanto a noi,
non si è perso uno solo degli interventi che si sono susseguiti, in una
concatenazione di ricordi, foto, pensieri e letture che ci hanno restituito un’immagine
completa del nostro amico.
Uno
dopo l’altro, amici e parenti si sono avvicendati, regalandoci ognuno una
sfaccettatura diversa del carattere di un uomo raro. Un uomo che si faceva
voler bene in un modo speciale da tutti: forse perché era davvero un tipo
unico.
C’è
stato un momento nel quale Jurassico si è allontanato, per raggiungere un amico
in fondo alla sala: collocazione nella quale è rimasto, lasciando me accanto al
giovanotto.
Verso
la fine della celebrazione, i presenti sono stati invitati a dire qualche
parola, se ne sentivano la necessità: un pensiero, un saluto, un ricordo.
“Mamma,
vai fuori e di’ qualcosa!”
“Matteo,
non me la sento… Non mi sono preparata nulla e non ce la faccio a parlare in
pubblico, in un momento così. Sono troppo emozionata…”
“Finiscila.
Papà non andrà mai, lo conosco: ma tu sei come me. Hai la battuta pronta: vai
lì e parla. Di’ quello che senti, vedrai che ti verrà fuori qualcosa di buono.
Coraggio! Esci!”
“No,
non…”
“E
allora? Sei matta??? Vuoi lasciar andare via Loris così, senza che né tu né papà
diciate nemmeno una parola per salutarlo? Scherziamo?!”
A
questa battuta, ho ubbidito: non chiedetemi cosa ho detto, perché mi è rimasta
una gran confusione in testa. So solo che, quando sono tornata al mio posto, c’era
ad aspettarmi mio figlio.
Serio,
ha fatto un cenno di approvazione col capo, per poi dichiarare, calmo: “Brava.
Hai detto delle cose… interessanti. Quando torniamo a casa, ti do un bacio: te
lo sei meritato!”
Un
adulto. Mio figlio è diventato un adulto: e non è nemmeno male, come adulto.
“Mamma”
ha ridacchiato a casa, abbracciandomi “Tu non lo sai: ma io sono un tipo
sensibile, sai! E’ che lo nascondo bene… Adesso sparisci, che devo raccontare
tutto a Lello!”
Rieccolo,
il mio gaglioffo di sempre: cuffia in testa, immerso nel suo mondo. Ma pronto
ad affrontare le prove del mondo, dopotutto: e di questo posso ringraziare
anche Loris. Di sicuro, su quella terra rossa gli ha regalato più di una lezione di vita.
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