Nemo profeta in patria
“Questa
è slealtà!”
“Finiscila:
vedrai che ti piace. L’ho riempito di pomodori!”
“Ma
io ho fame! Non voglio roba liquida!!! Voglio carne, CARNE!!!”
“Ti
attendono una dozzina di involtini al formaggio e prosciutto: però, prima,
mangi il minestrone!”
“Hai
visto, mamma? Noi fratelli maschi non la vogliamo, la tua brodaglia…”
“Tu
stai zitto, che sei un gremlin. Ogni volta che ti guardo stai masticando
qualcosa di diverso!”
“Mi
devo nutrire! Sto crescendo: ti ricordo che ho oltrepassato il metro e ottanta.”
“Ti
crescesse anche il cervello, in contemporanea…”
“Ha
parlato la secchiona!”
“Smettetela
di discutere, e tu mangia!”
L’informatico,
rientrato dopo tredici ore di ufficio (in veste di tirocinante ufficiale), ha
una fame da luccio: e disvela la sua natura ferina e carnivora.
“Uffa…Perchéééééééééé…?!”
si lamenta, afferrando di malavoglia il cucchiaio.
“Perché
ti fa bene.”
“Non
è giusto: te ne approfitti perché sono così affamato che mangerei anche il
piatto…”
“Esattamente.
Assaggia, coraggio.”
“Mhm.
Non è male, in effetti…”
“Che
ti avevo detto?”
“E’
la consistenza che non mi convince…”
“Se
preferisci, ti faccio mangiare le verdure bollite tutte assieme. Quelle sono
allo stato solido.”
“Piuttosto
la morte!”
“Ecco,
appunto. Se vuoi gli involtini, finisci il primo!”
Di
fronte al vile ricatto, l’informatico si arrende e divora il minestrone. In due
minuti netti, tra parentesi. Nel frattempo, Jurassico (in dieta a sua volta)
dopo il minestrone non vorrebbe mangiare altro.
“Papà!
La mamma ti ha preparato l’insalata di polipo: adesso non metterti a fare i
capricci pure tu e mangia. E’ anche una questione di rispetto.”
“Grazie,
Miss…”
“Santa
alleanza fra donne…”
“E
allora? Ti piace o no?”
“Sì,
sì. E’ buono…” ghigna di sottecchi il marito. E finisce anche lui la sua cena.
Mannaggia
a loro. I miei uomini meriterebbero una mamma Findus!
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