Sesso debole
Così
ci chiamano, almeno.
Ecco
un esempio tipico: la commessa del supermercato. Signora sulla cinquantina, efficiente
e onnipresente, te la ritrovi dappertutto, dal banco affettati alla cassa,
passando per il disimballo merci. Una di quelle tipiche altoatesine, accento
tedesco più che marcato e l’aria sbrigativa: confidenza, zero.
Dopo
anni e anni di frequentazione silenziosa – saranno due lustri che mi vede, in tutte le
stagioni – ieri mi ha passato parola. Un evento di tale portata da provocarmi
quasi un malore, per la sorpresa. Ha iniziato parlando del tempo, siamo finite
a parlare di sci. Discesista esperta, qualche anno fa pare si sia trovata in
grosse difficoltà per via delle neve marcia, che l’ha indotta a commettere una
torsione fatale per la sua caviglia. In preda a fitte acutissime, si è tolta lo
scarpone: rilevando che doveva esserci un danno importante. Chi era con lei ha
suggerito di chiamare l’elicottero dei soccorsi: la nostra si guarda attorno,
rendendosi conto che la zona è impervia e pericolosa anche per i soccorritori.
Si reinfila lo scarpone – inimmaginabile ciò che deve aver provato – aggancia lo
sci e affronta la discesa, portandosi in una posizione raggiungibile in piena sicurezza.
Quindi, si libera dalle pastoie e attende l’eliambulanza. Otto chiodi le hanno
dovuto mettere, per rimetterle assieme le ossa sbriciolate: e ci ha sciato
sopra!!! Non c’è nemmeno bisogno di dire che ha assistito, imperturbabile, all’intera
operazione, svolta in anestesia locale.
“Signora,
volevo vedere cosa mi facevano: la gamba è mia!”
Le
hanno fatto un bel lavoro. Difatti, è tornata a sciare: a dimostrazione che
quando è passione, non ti fermano nemmeno le cannonate.
Caso
due: la nonna camperista.
Nostra
vicina di stallo, ha un camper della stessa marca del nostro: solo appena
appena più corto. Un giorno la vediamo scendere, tosto seguita da una fila di
nipotini. Quattro, il più grande dei quali non arriva ai dieci anni. Di mariti
non c’è traccia alcuna: ne deduciamo che si tratta di una signora in ferie con
i nipoti, senza alcun supporto logistico maschile.
Il
mio, di marito, se ne innamora all’istante: “Ma hai visto quella signora?”
“Sì.
Indomita e coraggiosissima, secondo me. Quattro, se ne porta appresso!”
Parte
un borbottio a mezza voce, che suona più o meno: “Ne conosco un’altra…”
Dopo
nemmeno ventiquattro ore, la signora è seduta alla nostra dinette, circondata
dai quattro nipotini, con Jurassico che si fa raccontare la storia della sua
vita. Camperista dall’Ottanta, ha girato tutta l’Europa con il marito. Sono
stati svariate volte in Norvegia, il sogno nel cassetto di Jurassico, vivendo
la vita en plein air con lo stesso nostro spirito. Purtroppo, la signora è
rimasta sola: una situazione da lei stessa definita devastante. A sentirla
parlare del marito, mi sembrava di vedere me stessa… Non nascondo che mi sono
venuti i brividi.
Impressione
condivisa dal marito mio, che le ha detto: “Signora, perdoni se mi sono
permesso; ma quando l’ho vista ho pensato: Questa
è mia moglie, con qualche anno di più…”
Decisa
a non farsi abbattere dalla malasorte e a continuare a vivere, la signora si è
tenuta le cose alle quali teneva di più: il suo lavoro e il camper. L’anno
scorso si è girata tutta la Sardegna, quant’anno trascorre quindici giorni con
i quattro nipotini, governandoli alla perfezione con dolce fermezza. Un DVD al
giorno, poi disegni, passeggiate e storie, inventate e raccontate dalla nonna.
Che
donna, ragazzi!
Se
il cielo mi darà vita e salute, spero sul serio di invecchiare come questa
fantastica signora: anche se non riesco a pensare di farlo senza il mio amore
vicino.
A
questo, non ci posso pensare davvero.
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