Risvegli un po' così
Alzarsi con il mal di testa è pericoloso, per me. Già tendo ad essere imbranata di mio: se il cervello mi funziona a singhiozzo, sfioro l'autolesionismo.
Chinandomi in avanti, picchio una craniata sul lavandino, aggravando di brutto la mia già precaria situazione. Tuttavia, non perdo i sensi: il che non è detto sia un vantaggio.
Infatti, decido di truccarmi, finendo con il tracciare con il rimmel un bello sbaffo sullo zigomo sinistro. Per fortuna, mi risparmio la spazzolina del mascara ficcata negli occhi: non è infrequente che sbagli mira, centrando secca la cornea, al posto di quei quattro peli che chiamo ciglia.
A questo punto, sembro un guerriero Sioux, grazie anche al contributo di due occhiaie violacee, aggravate da un filo di ematoma causato dagli occhialetti da piscina. Sono una mina vagante: riesco a provocarmi lividi ovunque, con i mezzi più impensati.
Con le scarpe da trekking, in montagna, mi sono scalzata l'unghia di un piede, tanto per dire: ora, se indosso una scarpa chiusa, zoppico. Però continuo a sostenere che fare sport mi tiene in forma. Cretina.
In questi giorni, è ospite a Casa per Caso un'amica. Intendo portarla a vedere un po' ville palladiane: spero domani di poter scrivere una normale cronaca da turista per caso, e non il bollettino di un disastro annunciato. Non mi sento molto sicura di me stessa, nemmeno dopo essermi dopata con un potente analgesico. Mi farò sorvegliare da Jurassico: è meglio.
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