Mission impossible e uomini da sposare
“Posso
berne un goccino?”
“Fermo
lì: alla tua età non si beve.”
“Perché?”
“Sei
troppo giovane.”
“Ma
guardami, mamma! Sono un gigante!”
“Il
tonnellaggio è indifferente. Il tuo sviluppo neurologico non è ancora concluso:
la barriera ematoencefalica non è ancora completamente formata.”
“E
questo cosa vorrebbe dire…?”
“Che
l’alcol ti arriva al cervello per direttissima. E ti distrugge i quattro neuroni
sui quali puoi contare…”
“Uffa.
Quanto devo aspettare?”
“Fino
ai sedici anni almeno. E comunque, dopo, ci dovrai andare piano lo stesso!”
Pausa
di riflessione.
“Lo
sai che oggi ho salvato un pesce dall’annegamento...?” afferma, con un ghigno.
“Scusa,
mi correggo. Tu hai due neuroni, non quattro, sui quali far conto."
“Eh,
eh, eh… Queste sono le tipiche battute di noi del popolo melagodiano.”
“Non
voglio nemmeno sapere di che popolo tu vada farneticando. In ogni caso, lascia
stare quella birra.”
“Altrimenti
mi rovina la carriera entocefalica, ho capito, ho capito…”
Sì,
ecco, appunto. Tutto, ha capito. E io questo dovrei renderlo abile e arruolato
per il liceo... La vedo dura. L’ennesima mission impossible della mia
esistenza.
“Prof,
che piacere vederla… Come sta? Sopravvissuta alla classe di belve?”
“…”
“Grazie,
sa. Se non fosse stato per lei, credo l’avrei già strangolato, quello…”
“Eh,
già. Deve fare un cambiamento a 180°, però…”
“Non
posso giurare che ce la faremo, ma qualche segno di vita il paziente lo sta
dando. Ce la giocheremo sul solito PC da contingentare, sul divertimento come
premio per l’impegno e via così. Sperando che la determinazione verso il suo
obiettivo lo sostenga. Altrimenti, è una causa persa in partenza!”
“Mhm.
E poi ci sono le ragazze…”
“Le
ragazze?”
“Vostro
figlio è un rubacuori. Sono tutte ai suoi piedi: - Matteo qui, Matteo là… - Sai
quando lo avevi minacciato di mandarlo in collegio?”
“Eccome,
se mi ricordo!” risponde il vecchio compagno di scuola della prof, alias
Jurassico, padre disperato.
“Una
tragedia. Scene di panico in classe. Poco manca che si strappano le vesti…Alcune
piangevano, addirittura!”
“Oddio.
In effetti mi dice sempre di avere l’ormone in subbuglio…” commento io, con un
filo di voce.
“Ecco.
State attenti anche a quelle, perché il ragazzo fa strage. E questo
contribuisce a distrarlo, questo è poco ma sicuro.”
Benissimo.
Oltre che pifferaio magico, adesso scopro di avere un figlio bello e dannato. Un
bandito tombeur de femmes. E con una concorrenza del genere, dovrei concentrare
su di me la sua attenzione: sempre più impossible, la mia mission.
In
auto, andando a far la spesa. Jurassico guida l’auto, mentre parliamo di figli:
nel passato, nel presente e nel futuro. Istintivamente, cerchiamo la mano l’uno
dell’altra. Dopo avermi sfiorato la mano con un bacio, Jurassico, cogitabondo,
borbotta: “Certo che a questo non avevo pensato, quando ho preso un’auto con il
cambio automatico…”
“A
cosa?”
Sorriso
sornione: “Che si va molto meglio a tenersi per mano!”
“Amoremioquantoseibello!”
vado in sollucchero io. Riesce sempre a riconcilarmi con l’universo, il losco individuo.
Lo
dico sempre. Se già non l’avessi fatto, io questo me lo sposerei!
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