Pesanti ritorsioni
Siamo stati a cena a casa di amici, nostri compagni di scorribande oltre i confini del mondo civile, con i nostri camper stracarichi di figli. Amici accomunati a noi dalla passione per il buon cibo, il vino di qualità e le compagnie allegre.
Spalancati i cancelli, abbiamo parcheggiato in giardino, accolti da una salva di latrati. I loro due cani non sembravano troppo felici di vederci.
Ridendo, lei ci ha fatto accomodare: pare accolgano così persino il padrone di casa.
Rassicurata, ho afferrato saldamente la torta di mele - non sarebbe la prima volta che tratto un dolce come un freesbie... - e sono entrata. Una cena squisita ci attendeva.
Sulla soglia, però, era rimasto, in attesa di mio marito, il marito di lei; che l'ha accolto con un ghigno: "Jurassico..." . Aveva letto il mio blog.
Mio marito si è accomodato a sua volta, scuotendo la testa e guardandomi di sbieco, e la piacevolissima serata si è protratta fino a tardi, senza intoppi.
Quel meschino individuo, però, aveva deciso di farmela pagare: stamattina, giornata radiosa, mi ha proposto una passeggiatina.
"Andiamo a vedere due camper all'open day, che ne dici?"
Sì, open day: quindici chilometri a piedi, mi ha fatto fare. E di buon passo, anche.
Quando, giunta ore dopo a pochi passi da casa, mi sono fatta sfuggire che ero un po' stanca, si è abbandonato a gesti di esultanza. Fermo in mezzo al marciapiedi, in posa ieratica, ha levato le braccia al cielo, declamando, con voce stentorea: "Ce l'ho fatta! L'HO STANCAAAAATA!"
Quello è siciliano: e io parlo, su questo blog. Che abbia deciso di eliminarmi?
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